CHI SONO
Sono un’artigiana di parole e di manufatti. Sono una persona curiosa che ama esplorare moltissimi campi dello scibile umano.
Credo che ogni specializzazione debba accompagnarsi sempre a una visione d’insieme che abbracci tanti ambiti del sapere, del fare e della sensibilità umana. Credo che in ciò risieda una chiave di volta per tornare ad essere pienamente umani e imparare a convivere con la tecnologia, senza esserne (ab-) usati.
Sin dall’inizio, non ho avuto dubbi sul fatto che Surja dovesse essere il nome del mio sito e di questa attività, dopo che anni fa, durante una meditazione un po’ speciale, mi apparve in tutta la sua maestà davanti agli occhi. Forse la parola non mi era nuova, me lo sono chiesta spesso, mi sono chiesta se si trattasse di una qualche reminescenza inconscia, ma in quel tempo, non ero avvezza a letture spirituali o simili. In ogni caso, ne andai a cercare il significato: “Surya” in sanscrito significa “Sole”, da cui derivano il congiuntivo presente in spagnolo e in portoghese “Surja”, che significa “che io sorga”. L’italiano “sorgere” proviene dalla stessa radice. Quali migliori auspici per un sito legato a un nuovo lavoro, a una nuova vita, a una novella identità?
In seguito mi sono accorta che Surja Surj assuona con il titolo di un canto di libertà in lingua basca che amo cantare: Txoria Txori (Un uccello è un uccello):
Se gli tagliassi le ali, sarebbe mio
Non fuggirebbe.
Però, così, non sarebbe nemmeno più un uccello
e io amavo quell’uccello.
Un monito ad essere quello che siamo e ad accettare la stessa libertà per se stessi e per gli altri.
Quasi un curriculum
Sono laureata con lode in Lingue e Letterature Straniere Moderne, tedesco come prima lingua, all’Università di Bologna, con una tesi dal titolo: “Perciò sei felice là dove io non sono”. Bettina Brentano: il carteggio matrimoniale.”
Mentre mi laureavo e anche in seguito, qualche perla qua e là si è lasciata raccogliere: alcuni docenti universitari e non mi hanno coinvolta in meravigliosi progetti come:
- La traduzione di alcune lettere di Bettina Brentano e RahelVarnhagen, raccolte nell’antologia Lettere dall’Europa. Un secolo di corrispondenza al femminile, edita da Sellerio nel 2004, insieme a Manuela Ballot, (a causa di un’insidiosa svista i nostri nomi sono stati invertiti in Manuela Strada e Lara Ballot!)
- L’ingresso nel 1996 nella redazione della rivista TRATTI, fogli di letteratura e grafica da una provincia dell’impero, edita da Moby Dick, Faenza, per la quale ho scritto articoli e recensioni e per la quale ho svolto il lavoro di editor dei testi e della quale ho fatto parte fino alla fine della storia della casa editrice.
- L’intemediazione tra poeti italiani e tedeschi e poeti italiani e irlandesi nell’ambito di alcuni Tratti Folk Festival di Faenza. Nel 2005 ho pubblicato il libro di poesie Per chi rimanepresso la casa editrice Moby Dick, dedicato a mio marito, deceduto a maggio dello stesso anno.
In seguito, alcune mie poesie sono state raccolte nell’antologia Nuova Poesia, edita da Raffaelli Editore, anno 2008, già premiate e pubblicate nell’edizione 2004 del volume “Nuova poesia. Premio Miramare città di Rimini”.
Altre due poesie pubblicate nel catalogo del pittore Claudio Pugliese, Respiro (anno 2009, Cartacanta Editore), altre in diversi numeri della rivista Tratti, dal 2000 ad oggi.
Una poesia del libro Per chi rimane è stata tradotta in gaelico dal poeta irlandese Padraigh O’Snodaigh e pubblicata nel 2008 sul giornale da lui diretto.
Sono stata invitata per presentazioni e letture di poesia accompagnata dal violoncello di Veronica Fabbri, tra le varie, nel 2006 al Festival Internazionale di Creatività e Sviluppo Economico di Gambettola.
Senz’altro c’è qualcos’altro del genere qua e là ma, lo ammetto, non ho registrato tutto.
Ho fatto parte della compagnia teatrale “I musicanti di Brema”, diretta da Laura Stradaroli e ho partecipato ai laboratori di teatro per ragazzi di Monia Strada, Manuela Ballot e Simona Santolini come voce narrante e cantante.
Da questa sorta di curriculum ho tralasciato le esperienze lavorative non direttamente legate ad un percorso creativo.
Riprendere il filo…
Ripristinare uno stato di salute, riposare la mente, quietarla, è stato possibile riprendendo a fare quello che interruppi a quattordici anni: dipingere, creare, indipendentemente dalle parole, cantare, recuperando qualcosa che avevo perso per strada e che mi apparteneva (mia mamma dipingeva quando era incinta di me, mi avviò al disegno e alla pittura e a sei anni chiesi come regalo di Natale i colori ad olio).
Ho ricominciato con qualche acquerello, poi sono passata alla creazione di mandala con la tecnica del dot painting, in seguito ho sentito il bisogno di cimentarmi in altre tecniche e penso che questa esplorazione mi accompagnerà per gli anni a venire.
Grazie al magico incontro con Claudia e Claudio mi è stato chiesto di dipingere ad acquerello le illustrazioni del Lunario delle Herbarie 2024 di Mandorla Edizioni.
Un mio mandala un po’ speciale, Mie forti Madonne, è stato selezionato come finalista al concorso Una porta sul cielo, premio nazionale tematico per artiste visuali, edizione 2024.
Il mio primo dipinto ad olio, L’essenziale è invisibile agli occhi, è attualmente finalista al concorso di pittura “Città di Romano di Lombardia”, titolato “Vedere l’invisibile”, edizione 2024.